Che Bergoglio fosse un papa diverso da tutti i suoi predecessori è stato chiaro da subito. La sua dolcezza, la sua umanità, l’umiltà, la concretezza e la fermezza che lo caratterizzano ne fanno un personaggio unico. Ha compiuto molti gesti inusuali e significativi, ma uno in particolare mi ha colpito e mi ha fatto piacere: il 15 gennaio è andato a trovare i pazienti in stato vegetativo di una clinica romana.
Una visita non annunciata, non mediatica. Una visita piena di compassione. Compassione verso le persone che si trovano in questo “mondo a metà” e verso chi sta loro accanto. Mi posso immaginare lo stupore e la commozione delle mogli, madri, fratelli, figli, padri, sorelle che hanno visto il papa avvicinarsi e inginocchiarsi davanti ai loro cari. Forse qualcuno avrà sperato anche nel miracolo. Quante volte ci si spera, volenti o nolenti!
Ad ogni modo ho trovato questo gesto di una delicatezza e un’amorevolezza davvero grandi.
Mi chiedo cosa sarebbe successo se il papa fosse arrivato all’improvviso dove stava mio papà e mi viene da sorridere: posso immaginare la reazione e i commenti dei medici e di un paio di infermieri:) . E mi trovo sorpresa nel scoprire che un pò mi mancano! Per 5 lunghissimi anni si sono presi cura di mio padre; abbiamo parlato, riso, scherzato, cercato di sdrammatizzare. Angeli!!!
Tornando a papa Francesco, che dire: mi sento di dirgli grazie! Grazie per non aver dimenticato queste persone incatenate, che non hanno più possibilità di esprimersi e muoversi, ma che, nonostante tutto, vivono (e qui, questa volta, non entro nel merito di cosa io considero vita!), anche se non se ne parla spesso.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...